Tipologia Concorso // Luogo Torino, Italy // Timetable 2023-2024 // Committenza Fondazione Compagnia di SanPaolo // Superficie 20.000+ mq // Stato Completed // Project Team Balance Architettura, 2Mix, Archisbang, Bollinger+Grohmann, TetraStudio // Altri Componenti Sintel, Lucio Rubini, Francesca Canfora, Studio Corradino Petitti.

Il progetto di riqualificazione, esito di un Concorso Internazionale in 2 Fasi, ha previsto la riprogettazione completa del Compendio della Cavallerizza Reale, riconsegnando a Torino quella porzione importante di Centro Storico.
La densità delle tracce presenti testimonia una storia urbana che, tra le sue mura, ha trovato nei secoli uno scenario incredibilmente fertile: progetti, sovrapposizioni, frammenti.
Sono stati accolti e raccontati come vera potenzialità di uno spazio complesso e attivo. Gli elementi fondamentali della nostra proposta sono stati la riconnessione degli spazi aperti, attraverso varchi che svelano nuove piazze e corti inesplorate, scorciatoie inattese che eliminano le separazioni e fondono il complesso con il resto della città.
Il concetto di patrimonio si allarga alla sfera sociale e permette di non cristallizzare città e memoria. La città entra nella Cavallerizza e la Cavallerizza si apre alla collettività, polo artistico e culturale, poroso e accogliente 24 ore su 24. L’operazione di creare un nuovo attrattore civico tra le mura di un complesso storicamente introspettivo, di stampo militare, richiede necessariamente una trasformazione importante. Il progetto risponde alle richieste del Bando con un programma chiaro che introduce alcuni nuovi elementi con l’obiettivo di completare il quadro di attivazione:
1. un livello zero completamente permeabile, fatto di spazi aperti, spazi coperti e funzioni pubbliche attraversabili, a disposizione di studenti, performer, spettatori e cittadini a tutte le ore del giorno.
2. tre soglie di ingresso reinterpretate che invitano ad entrare, addentrarsi, attraversare: le arcate aperte di via Rossini, il taglio di via Verdi sull’asse visivo fino a Corso Vittorio, il passaggio dei Giardini - un fronte riscoperto.
3. un impulso orizzontale: la griglia astratta che, costruita sulla matrice antica dei bastioni, si illumina e arreda diventando attrazione iconica riconoscibile.
4. un impulso verticale: belvedere in struttura leggera che incarna un’aspirazione antica già esplorata nel Theatrum Statuum Sabaudiae che svetta sulla Rotonda Castellamontiana per guardare in faccia la Mole, ricordando che le città, le epoche, hanno bisogno di preservare i loro simboli ma anche di saperne aggiungere di nuovi.
5. un quartier generale innovativo e sostenibile per la Casa autorevole di una Fondazione autorevole, che è in prima linea, da secoli, nello sviluppo culturale della Città.
6. una riconversione che non ricostruisce ma usa il vuoto per accogliere, cittadini e natura, nella nuova piattaforma urbana dedicata alla cultura.
7. un restauro accorto e delicato, che conserva e differenzia, rilegge ma non dimentica, e restituisce autentica la patina del tempo.