Tipology Offices // Location Milan, Italy // Timetable 2024 // Client Private // Surface 4000 mq // State Completed // Project Team Alberto Lessan, Jacopo Bracco, Claudio Carrieri, Alejandra Mora, Andrea Lombardi // Photos Beppe Giardino //
Il progetto di riqualificazione della Cavallerizza Reale riconsegna a Torino una porzione importante di Centro Storico situata proprio nel cuore pulsante della città. La densità delle tracce presenti testimonia una storia urbana che, tra le mura del Compendio, ha trovato nei secoli uno scenario incredibilmente fertile: progetti, sovrapposizioni, frammenti e contraddizioni sono accolti e raccontati come vera potenzialità di uno spazio complesso e attivo che può tornare protagonista nella vita di una metropoli contemporanea. Gli elementi fondamentali della nostra proposta sono la riconnessione degli spazi aperti, attraverso varchi che svelano nuove piazze e corti inesplorate, scorciatoie inattese che eliminano le separazioni e fondono il complesso con il resto della città. Il concetto di patrimonio si allarga alla sfera sociale e permette di non cristallizzare città e memoria. La città entra nella Cavallerizza e la Cavallerizza si apre alla collettività, polo artistico e culturale, poroso e accogliente 24 ore su 24. L’operazione di creare un nuovo attrattore civico tra le mura di un complesso storicamente introspettivo, di stampo militare, richiede necessariamente una trasformazione importante. Il progetto risponde puntualmente alle richieste di un programma chiaro e introduce alcuni nuovi elementi con l’obiettivo di completare il quadro di attivazione dell’ambito: 1. un livello zero completamente permeabile, fatto di spazi aperti, spazi coperti e funzioni pubbliche attraversabili, a disposizione di studenti, performer, spettatori e cittadini a tutte le ore del giorno. 2. tre soglie di ingresso reinterpretate che invitano ad entrare, addentrarsi, attraversare: le arcate aperte di via Rossini, il taglio di via Verdi sull’asse visivo fino a Corso Vittorio, il passaggio dei Giardini - un fronte riscoperto. 3. un impulso orizzontale: la griglia astratta che, costruita sulla matrice antica dei bastioni, si illumina e arreda diventando attrazione iconica riconoscibile. 4. un impulso verticale: belvedere coraggioso che incarna un’aspirazione antica e svetta sulla Rotonda Castellamontiana per guardare in faccia la Mole, con ammirazione e senza competizione, seppure ricordando che le città, le epoche, hanno bisogno dei loro simboli. 5. un quartier generale innovativo e sostenibile per la Casa autorevole di una Fondazione autorevole, che è in prima linea, da secoli, nello sviluppo culturale della Città. 6. una riconversione che non ricostruisce ma usa il vuoto per accogliere, cittadini e natura, nella nuova piattaforma urbana dedicata alla cultura. 7. un restauro accorto e delicato, che conserva e differenzia, rilegge ma non dimentica, e restituisce autentica la patina del tempo.